venerdì 30 aprile 2010

"Mi dispiace se le ho fatto perdere del tempo"

"Signora,
con tutti i dispiaceri che mi hanno dedicato in questi giorni,
con tutti quelli che mi hanno dedicato anche solo oggi,
ci ho fatto cento libri di poesie.
In ogni libro c'erano centouno poesie.
In ogni poesia c'erano mille versi.
E in ogni verso,
- porco Zio e porca anche sua madre -
c'erano mille e una lacrima;
tutte false come Giuda"

(Pavel)

sabato 24 aprile 2010

A Maniago

-mal comune, mezzo gladio;
-la cultura ci fa grassi;
-i palindromi ci fanno fessi;
-rosso di sera, madonna puttana;
-Vasco Rossi non si fa di coca;
-dei coltelli non me ne sbatte una sega;
-Mazzacurati diventa il caso umano;
-il sindaco è magro;
-la coda di un topo diventa prosciutto cotto.


(FarsadelleCittàImpresa, elogio al localismo gretto, rozzo e disonesto, accompagnato da un Hotel a 4 stelle e delle ottime grappe friulane.)

giovedì 22 aprile 2010

Lezioni di cucina (7.3)

Prendete le unichecoserimasteincasa: riso integrale e lenticchie.

Una pentola per il riso.
Una per le lenticchie.
Una per il soffritto di cipolla.
Uno scolapasta per le lenticchie.
Uno per il riso.

Cuoceteli separatamente.
Poi unite il tutto.

Viene fuori la zuppa di lenticchie.
E' buona.

Poche pentole da lavare, poche.

Fabio Volo vende molti libri. Moltissimi.

A: Senti M, a questo punto la banalità dev'essere la nostra gallina dalle uova d'oro.

M: Guarda che non è mica facile sembrare banale se non lo sei.

martedì 20 aprile 2010

E dal balcone crollavano ventagli increspati.

Sorridendo allo specchio, stamattina, ho visto un altro.
Piacere.
Piacere, sono il tuo futuro.
Qualcuno avrebbe una pillola? Sì grazie, benissimo queste. Se possibile ne prendo tre.
O anche no.

(Qualche volta si mente, l'importante è non stare troppo in silenzio)

lunedì 12 aprile 2010

Lezioni di cucina (7.2)

Prendi un pollo.
Bruciagli le piume sul fornello più piccolo del gas.
Fallo a pezzi.
Mettilo in padella.
Fatto.

mercoledì 7 aprile 2010

Lezioni di cucina (7.1)

Fai raccogliere a tua nonna il pistic (silene inflata, o infilata) nei fossi friulani, puliti mi han detto.
Poi portala a Bologna.
Fai un elenco delle qualità della pianta a della gente, a caso, in casa.
Comprati delle scarpe dal colore flashante.
Poi vai alla PAM.

Lista della spesa:
2 mozzarelle, pessima qualità, max 50 cent;
2 rotoli di pasta brisè, non devi sapere cosa cazzo voglia dire "pasta brisè";
il resto o ce l'hai già a casa o lo chiedi alle vicine, non ti sbattere.

Prendi l'amica citazionista, mettile in una mano una forchetta e nell'altra una terrina con dentro uova, latte, mozzarelle già tagliate e vedi come si comporta.

Chiedi ad un informatico se l'insalatiera più fonda che c'hai può andare in forno, se la risposta sarà: "sì, ma scotta quando la tiri fuori" sei sulla buona strada.

In tutto questo il pistic lo cucini in una pentola con dell'acqua.
Poi metti tutto dentro l'insalatiera, aspetti le noveemezzo, quando tutti mangiano altro, e la metti in forno.
Alle undicieventi la "tortasalataalpistic" è pronta, ed è tardi, a nessuno fregherà più un cazzo.

(Atram)

lunedì 5 aprile 2010

Conversazioni bagnate

Location : sotto una lamiera arrugginita, nel mezzo della campagna friulana.
Motivation : lunga attesa femminile per la toilette.
Context : musica e cocktail alla "Casa della Caccia". Pioggia e vento incessanti.
Partners :
T1 = tizia numero 1
T2 = tizia numero 2
M = Marta
P = Primi

M: non ce la faccio più. Laggiù c'è una casa di rocce.
P: hai ragione. se mi tieni il cocktail io la rischio.
M: no Primi aspetta forse ci bagnamo.
P: si ma ci sono gli alberi. però forse hai ragione.

(sguardo assorto.bufera incredibile.vescica esplosiva)

M: facciamo le furbe e andiamo dietro la casa di rocce?
T1: piove non è il caso
M: no ma non capisci, c'è la casa di rocce.
T1: ti bagni, piove troppo.
M: Primi questa forse non è italiana, non capisce che c'è la casa di rocce!

( nel frattempo uomini soddisfatti sbucano da dietro gl alberi)

P : vedi? Loro la fanno tranquillamente. Andiamoci!
T1 : si ma loro hanno il pene.
P : hanno cosa?
T2 : eeeh .. loro hanno il pene
M : si Primi non si bagnano il culo.
P : fanculo. Quindi?
T2 : aspettiamo qua. Ma quanto cazzo ci mettono quelle tre?
M : vado a dare un occhiata.
P : ti bagni Marta!
M: no! non vado in bagno voglio solo bussare.

(torna fradicia)

P : quindi?
M : si sentono dei rumori ma non capisco. ma c'è ancora la casa di rocce ...
P : .....
T2 : non ti conviene. io una volta durante un party tra i colli bolognesi l'ho fatta sotto la pioggia, non è il massimo.
T1 : madddddaaaiii !! vivi a Bologna?
T2 : si è una figata. studio al Dams!
T1 : anch'io studio a Bologna! cioè troppo fico, bella gente.

(il dialogo continua ma risparmio i dettagli. Nel frattempo P e M guardano l' erba)

T1 : .. si è liberato il bagno andiamo?
T2 : si si vengo con te!

(momenti di silenzio. M e P continuano a guardare l'erba)

P : Marta ...
M : eeeeh ..
P : dobbiamo andare via anche da Bologna ...
M : si Primi via!
P : c'è ancora la casa di rocce ..
M : fanculo tanto ormai sono già bagnata.